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Google Stadia, il fallimento: come, perché e futuro del cloud gaming

A circa quattro anni dall’annuncio ufficiale, si è concretizzato il fallimento di Google Stadia, l’ambizioso progetto di cloud gaming.

L’homepage ringrazia gli utenti per aver giocato con Stadia e ne ufficializza la chiusura il 18 gennaio 2023. Inoltre invita a impostare il controller Stadia alla modalità Bluetooth, fornendo un aggiornamento del firmware per sbloccare questa funzionalità. La modifica è necessaria per poter continuare a giocare in wireless sui dispositivi e servizi preferiti. Questa possibilità è disponibile fino al 31 dicembre 2023 ed è permanente. Cioè, dopo la modifica, non si potrà più ripristinare il Wi-Fi su Stadia. Si potrà ancora giocare via cavo con USB in modalità Bluetooth.

L’homepage rimanda anche alle domande frequenti e alle informazioni sui rimborsi. Sarà rimborsato chi abbia acquistato, tramite lo Stadia Store, giochi, contenuti aggiuntivi e abbonamenti diversi da Stadia Pro.

 

Nascita e fallimento di Google Stadia

Google Stadia viene annunciato ufficialmente nel marzo 2019, in occasione della Game Developers Conference, col nome in codice Project Stream. Promette possibilità di gioco online con latenza molto bassa, anche con connessioni non avanzate, senza necessità di hardware dedicato. Viene lanciato nel novembre dello stesso anno, ma senza alcune delle funzionalità promesse.

Al momento del lancio, Stadia è disponibile in 14 Paesi e offre 12 giochi. Richiede l’acquisto del Founders Pack, che comprende un Chromecast Ultra, un controller Stadia e un abbonamento trimestrale a Stadia Pro.

Il servizio intende rivoluzionare il mondo dei videogiochi trasferendo tutto sul cloud. Praticamente, significa poter giocare ovunque, su qualunque dispositivo e sostituire l’acquisto di un hardware con quello di un servizio.

Sembra una prospettiva convincente anche per i mercati. Infatti, nel giorno dell’annuncio di Stadia, il titolo di Sony (PlayStation) perde il 3,38%, quello di Nintendo (Switch) il 3,21%. Microsoft resta stabile.

Presto però emergono i primi punti deboli. Oltre alla necessità di una connessione molto solida, lo sganciamento dall’hardware non è reale. Gli smartphone compatibili sono pochi, serve la chiavetta Chromecast Ultra per giocare sulle tv, è obbligatorio il controller ufficiale.

Alcuni di questi vincoli vengono rimossi, ma Stadia ha anche un catalogo limitato e privo di videogiochi originali.

Per ovviare, Google inaugura una divisione dedicata (Stadia Games & Entertainment) e due team, con l’obiettivo di sviluppare titoli propri.

 

Qualcosa non funziona!

Qualcosa però non funziona nel modello di business. Infatti, pur proponendo un abbonamento (Stadia Pro), Google punta maggiormente sull’acquisto dei singoli giochi a prezzo pieno. Una scelta in controtendenza rispetto al mercato dell’intrattenimento, che predilige gli abbonamenti per avere entrate più regolari e costanti.

Nel 2021 Google chiude i due team dedicati allo sviluppo di propri titoli.

A settembre 2022 annuncia la sospensione definitiva del servizio Stadia, che avverrà il 18 gennaio 2023.

Possiamo dire che Stadia ha accelerato il cloud gaming, ma ha anche suggerito ai potenziali concorrenti gli errori da evitare!

Nel frattempo, infatti, nascono le esperienze di cloud gaming di Xbox e Playstation. Sicuramente un nuovo fronte su cui la battaglia Sony vs Microsoft porterà grandi innovazioni ed emozioni.

 

stadia controller chromecast ultra
Ecco tutto l’occorrente per giocare su Stadia: controller Stadia e Chromecast Ultra – fine della lista

 

Cos’era Google Stadia?

Stadia era un servizio di cloud gaming sviluppato e gestito da Google.

Non era una console, ma una piattaforma streaming di videogiochi, stile Netflix. Per giocare bastava un normale PC, uno smartphone o un semplice televisore equipaggiato con Chromecast e senza necessità una scheda grafica dedicata.

In pratica, Google Stadia permetteva di giocare a giochi AAA con prestazioni eccellenti senza un costoso impianto di gioco.

 

Perché il fallimento di Google Stadia?

La causa della fine di Google Stadia non è unica nè certa. Possiamo dire che si tratta di un mix di errori e fatalità che hanno afflitto il servizio sin dall’inizio.

Tra gli errori, è evidente la comunicazione. Pochissimi videogiocatori avevano chiaramente compreso cosa fossero Google Stadia e “cloud gaming”, a causa delle informazioni frammentarie e poco chiare.

Un altro errore potrebbe essere la modalità di offerta ai videogiocatori. Google non ha saputo adattare il suo modello di business alla “ formula Netflix”. Infatti, molti giocatori non hanno gradito di dover pagare un prezzo pieno per singoli giochi, peraltro solo in streaming. Soprattutto se già pagavano un abbonamento per l’offerta Pro o addirittura per il controller. Con il solo abbonamento, infatti, i titoli giocabili senza ulteriori spese erano proprio pochi.

C’è inoltre la scarsità di contenuti. Lo store di Stadia era decisamente scarno e senza titoli di richiamo.

 

Il fallimento di Google Stadia: quale futuro per il Cloud Gaming?

Cos’è il cloud gaming

E’ una tecnologia che consente di videogiocare in streaming da qualsiasi device, indipendentemente dalle sue caratteristiche tecniche.
I videogiochi sono archiviati ed eseguiti sui server remoti dell’emittente del servizio e riprodotti sullo schermo usato dal giocatore.
Il cloud gaming consente dunque agli utenti di giocare online. Offre un’alta qualità di gioco senza la necessità di hardware costosi né dei relativi aggiornamenti.

Inoltre, i servizi di cloud gaming propongono spesso un’ampia galleria di videogiochi inclusi nell’abbonamento.

Da notare, però, come sia ovviamente necessaria una connessione Internet stabile, con larghezza di banda elevata. Necessaria proprio per assicurare lo scambio, tra dispositivo locale e PC remoto, di dati di dimensioni diverse secondo il gioco. Sicuramente questo fattore sta influendo negativamente sulla diffusione di questo tipo di servizi.

 

Vantaggi del cloud gaming

Sicuramente il cloud gaming offre diversi interessanti vantaggi rispetto ai metodi tradizionali, ad esempio:

  • accesso al gioco da diversi dispositivi, senza download né installazione su ogni singolo device. Quindi senza problemi di spazio sul disco rigido né di capacità di memoria. Il cloud gaming offre la classica esperienza “Plug & Play”;
  • possibilità di giocare quasi ovunque, senza necessità di avere con sé PC, console, cavi e giochi;
  • non necessità di hardware sofisticato. Basta una connessione internet veloce e stabile;
  • salvataggio dei profili e dei progressi di gioco direttamente presso il provider;
  • installazione e aggiornamento continuo dei giochi a cura del provider.

 

Svantaggi del cloud gaming

Tuttavia il cloud gaming presenta anche molteplici svantaggi ancora irrisolti, quali a esempio:

  • dipendenza dalla connessione Internet;
  • acquisto dei giochi con licenza limitata nel tempo;
  • offerta modificata a piacimento dai fornitori di cloud gaming;
  • proposte molto diverse da fornitore a fornitore;
  • limitazioni delle impostazioni grafiche e delle regole di interazione competitiva o cooperativa;
  • abbonamenti non inclusivi di tutti i titoli;
  • tempo di latenza, “ping” nel gergo Internet, necessariamente molto basso affinché un gioco multiplayer possa funzionare senza problemi. Tutti i fornitori di cloud gaming possono attualmente garantire una bassa latenza. Ma il risultato effettivo dipende dalla larghezza di banda della propria linea e dal carico degli altri dispositivi in rete.

Il cloud gaming non si è ancora affermato come alternativa a pieno titolo per i videogiocatori. Si tratta però di una tecnologia relativamente giovane rispetto al gioco su PC o console.

Stadia è stato probabilmente una solida base di tecnologia cloud. Potrebbe alimentare altri prodotti di Google, come YouTube, Google Play, Realtà Aumentata o prodotti di altri.

 

Alternative cloud a Google Stadia

Con il fallimento di Google Stadia tramontano anni di tecnologia innovativa. Ma il settore che ha contribuito a creare non è finito. Anzi. Il mercato del cloud gaming è ricco di scelte. Segnaliamo 5 piattaforme di cloud gaming che certamente si distingueranno nel 2023 e le loro caratteristiche più salienti:

  1. NVIDIA – GeForce Now: vasta scelta di giochi, piano di abbonamento gratuito, multiplayer.
  2. Microsoft – Xbox Cloud Gaming: riproduzione su vari dispositivi, vasta selezione di giochi anche di alta qualità, multiplayer, controlli anche touch.
  3. Sony – PlayStation Now: riproduzione su vari dispositivi, ampia libreria di giochi, multiplayer.
  4. Moonlight: riproduzione su vari dispositivi, ampia gamma di giochi, controlli anche touch.
  5. Amazon Luna: riproduzione su vari dispositivi, vasta gamma di giochi, supporta controller Amazon Luna. Al momento disponibile solo negli USA.

Inoltre, Logitech ha da poco annunciato la Logitech G Cloud, una nuova console portatile interamente dedicata al Cloud Gaming.

 

logitech g cloud
Logitech G Cloud, la nuova console portatile per il cloud gaming

 

Cloud gaming: le statistiche

Le attuali statistiche del settore rivelano che il numero di utenti cloud cresce costantemente in modo significativo.

Secondo la Competition and Markets Authority britannica, nel 2021 si stimavano 21,7 milioni di utenti cloud paganti. Con un giro di circa 1,5 miliardi di dollari.

Nel 2022, per l’acquisto di servizi di cloud gaming e giochi in streaming via cloud, 31,7 milioni di utenti hanno speso complessivamente 2,4 miliardi di dollari.

Gli specialisti prevedono che il mercato supererà 6,3 miliardi di dollari nel 2024 e 21 miliardi entro il 2030.

Un rapporto di Newzoo stima il numero di utenti paganti in 86,9 milioni entro la fine del 2025.

Uno studio di Omdia indica che gli USA rappresentano il mercato più grande per il cloud gaming. Seguono Cina e Regno Unito. Anche in Giappone il fatturato annuo è destinato a raggiungere i 6,5 miliardi di dollari entro il 2026.

Xbox di Microsoft è chiaramente leader di mercato e nel 2022 ha nettamente staccato la concorrenza.

 

Conclusioni

Il cloud gaming è un settore in rapida espansione che sta cambiando il modo di giocare ai videogiochi. Per questo il fallimento di Google Stadia non può essere esteso per analogia al gioco in cloud.

La richesta crescente e i guadagni basati su abbonamenti, rendono i servizi di cloud gaming convenienti per tutti i giocatori. Alta qualità di gioco e bassa latenza li rendono interessanti per un gioco veloce e reattivo. E tutto questo senza investire in hardware costosi.

Tuttavia, Newzoo ricorda che si tratta di un mercato neonato, che attraverserà un periodo di consolidamento, fatto anche di fallimenti. Infatti, come dimostra il caso Stadia, le piattaforme cercano ancora un equilibrio tra performance tecnica, adattabilità e costi.

Gli analisti sono convinti che, nonostante il fallimento di Google Stadia, il cloud gaming diventerà probabilmente il futuro del videogioco. Per il 2023 si prospetta la ripresa dopo la lieve battuta d’arresto degli ultimi due anni dovuta alle note contingenze.

 

Pillola

Ci teniamo a segnalare l’EspoGame 2023 di Rimini. Evento di altissimo profilo su E-Sports, Gaming, Web3 e Blockchain, con possibilità di accesso anche in modalità virtuale. Il programma prevede un nutrito calendario di panel, conferenze, incontri e speaker autorevoli. Non mancheranno inoltre immagini e scatti a tema gaming di competizioni e pro player. L’evento è un punto di riferimento per promuovere la cultura del gaming e dell’innovazione tecnologica in Italia. Contribuisce validamente anche ad abbattere quella parte di stereotipi negativi che ancora affligge i videogiochi.

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