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Mobile gaming, fiore all’occhiello dell’industria videoludica moderna

La metà del fatturato annuo della game industry deriva dalla monetizzazione delle società che sviluppano videogiochi per Google Play e Apple Store. È così da diverso tempo. Gli smartphone hanno contribuito al salto di qualità dell’industria che più ha goduto della rivoluzione digitale. Il presente del mobile gaming è fiorente, ma il futuro?

 

Il fatturato del mobile gaming, numeri sbalorditivi

Le piattaforme tradizionali hanno perso il loro primato. Le console sono state declassate dall’avvento degli smartphone, e senza alcun dubbio il visionario Steve Jobs è stato determinante. La presentazione dell’iPhone a New York nel lontano 2009 segnerà un’intera civiltà. Basti pensare che il numero di smartphone totale sta per raggiungere le sette miliardi di unità, di questo passo supereranno la popolazione mondiale.
Come ben sappiamo è il più grande bacino di utenti della storia, ed è proprio l’ammontare di tempo che passiamo con questi dispositivi a stabilirne il successo. Dal soddisfare i propri bisogni fisiologici al mattino fino al crollo totale delle palpebre prima di addormentarsi, tutti noi abbiamo in mano uno smartphone. A “tocchi di touch”, l’industria videoludica, zitta zitta, è cresciuta fino a diventare il medium più prolifico in circolazione.
Solo nel 2022 smartphone e tablet fruttano alla game industry 92 Mld di dollari, la metà dei ricavi totali. Non è un caso se in soli cinque anni le entrate annue della categoria sono aumentate del 100%. E a pensarci bene, non poteva essere altrimenti. L’intrattenimento videoludico non è più solo per una nicchia di appassionati, smartphone e tablet hanno facilitato l’accesso a un pubblico notevolmente più ampio e variegato.

 

Come è possibile un simile successo economico se i videogiochi dell’universo mobile sono per lo più gratuiti?

Per arrivare a certi risultati è stata fondamentale una trasformazione radicale. Il mercato tradizionale, console e PC, vende i suoi titoli a suon di dollari. L’appassionato compra il videogioco e il “gioco” è fatto, serve una sola grande spesa per godersi appieno il titolo appena uscito.
Dal canto suo, gli store di Google Play e Apple Store hanno leggi fisiche ben diverse. Tralasciando la monetizzazione pubblicitaria in-game, il modello di business si basa principalmente su micro-transazioni in-app. Queste permettono agli utenti di personalizzare i propri personaggi, sbloccare contenuti esclusivi, ottenere vantaggi nell’esperienza di gioco o tentare la fortuna con i controversi loot box. Il cosidetto “shoppare”, in gergo tecnico. Tante volte bastano pochi centesimi. “Sono spiccioli! ”, direte voi, ma dall’enorme potenziale. Considerato quanto detto finora, crediamo non sia necessario spiegarne il motivo.

 

 

fatturato mobile gaming
Come si nota dal grafico a barre il mobile gaming (verde) eguaglia il fatturato di console e PC sommati (scala di grigi)

 

Con quali criteri vengono sviluppati i videogiochi per Android e iOS

A cambiare è anche il concetto stesso di sviluppo. L’utente non passa più ore a giocare allo stesso gioco, come Clash of Clans. A loro (noi) basta riempire il tempo: in metro, in coda alle Poste Italiane o durante l’aggiornamento di Warzone. I videogiochi semplici che possono durare 5 o 10 minuti sono i preferiti, e per questo non c’è bisogno per i game developers di essere minuziosi e ambiziosi nella progettazione. Il prodotto non deve essere bello esteticamente per convincere i consumatori. Detto ciò, il successo di un videogioco per smartphone e tablet si basa sull’idea di base che lo caratterizza.
Basti pensare alla qualità dei best-seller di un decennio fa, non si nota alcuna differenza con quelli di oggi. Ma perché il divario tecnologico non è stato sfruttato al massimo? Una parte della risposta a questo paradosso l’abbiamo data nel paragrafo precedente, l’altro fattore decisivo è la diffusione degli smartphone.
Facciamo più chiarezza. Non mettiamo in dubbio che il telefono oggi più venduto sia l’iPhone, ma in totale esistono circa 3600 diversi modelli di smartphone. Ed il numero di dispositivi che permettono di far girare i titoli dai requisiti più alti solo una piccola percentuale. Giustamente i videogame developers puntano alla fetta più grossa del mercato, il che significa sviluppare videogiochi che richiedono un hardware il più accessibile possibile.
Come abbiamo visto, per entrare nell’ecosistema mobile le aziende sviluppatrici di videogiochi non devono necessariamente investire milioni di dollari e avere un’equipe di professionisti. Pubblicare un gioco per il mobile gaming è relativamente facile ma, ironia della sorte, è un’arma a doppio taglio. Infatti, è una competizione agguerrita tra un’incredibile scelta di titoli. Sono centinaia di migliaia i videogiochi che finiscono nell’anonimato più totale, e solo una piccolissima percentuale di imprenditori recupera l’investimento.

 

Marvel Snap è il miglior videogioco per mobile del 2022

L’universo di Stan Lee ha trovato uno sfogo senza precedenti nel mobile gaming. Dalla natura collezionistica, Marvel Snap si porta a casa l’oscar come miglior gioco per smartphone e tablet. La premiazione si è tenuta a Los Angeles nell’autorevole evento fondato da Geoff Keighley: The Game Awards.
Per l’appunto, il videogioco in questione non richiede dispositivi dalle elevate prestazioni per godersi appieno il gameplay, e le partite contro avversari random hanno una durata di soli tre minuti. Sommati all’ottimo lavoro degli sviluppatori, in coordinazione con esperti del MCU, il risultato è stato eccellente. A pochi mesi dalla sua uscita, oltre al premio, è diventato tra i videogiochi per il mobile gaming più scaricati del momento.
Occhio! Se lo provi non lo molli più…

 

Nel gaming per PC e Console a dettare legge sono pochi

Vi sarete già accorti che è tutto il contrario del gaming tradizionale, dove a farla da padrone sono i colossi dell’industria videoludica: le potenti Tripla A che si contano sulle dita di due mani. Sviluppano e pubblicano titoli dalla squisita maturità visiva, narrativa e del gameplay. In questo caso è il mercato a richiederlo, gli utenti usano le piattaforme tradizionali perché vogliono giochi più elaborati.
Competere in quest’ambiente è tutt’altra storia, non basta l’entusiasmo di giovani sviluppatori. Davanti al portone d’ingresso ci sono aziende agguerrite e insaziabili quali Ubisoft, Activision, Electronic Arts, Rockstar Games etc…

 

L’impatto del mobile gaming nella game industry

È il 1989 quando Nintendo lancia il Game Boy sancendo definitivamente l’entrata del “portable” nell’industria videoludica, e creando così il sottogenere del gaming portatile. Tralasciando la console cult sopracitata, è nel nuovo millennio che il settore si sviluppa in modo vertiginoso. Nel 2004 Sony e sempre Nintendo lanciano sul mercato rispettivamente la PSP e il DS, quest’ultima è ad oggi la seconda console più venduta di sempre. I due giganti giapponesi dell’intrattenimento interattivo vivevano un momento di gloria.
Inconsapevoli, però, di un nemico apparentemente innocuo nato con Snake per il Nokia 6110 nel 1997. Non avrebbero mai immaginato che sotto quell’acerba innocenza si nascondeva un mercato da quasi 100 Mld di dollari annui. Non si aspettavano di certo che nel giro di pochi anni avrebbe minacciato di eliminarli dal portatile.
A soli tre anni dalla sua uscita, l’incantevole mondo di Angry Birds nel 2012 supera il miliardo di download. Il mobile gaming stava stravolgendo il mercato e non si sarebbe fermato. Pensate un pò, solo in quell’anno sono usciti Candy Crush Saga, Subway Surfers e Clash of Clans.
Progetti da centinaia di milioni di dollari sono andati in fumo per la sua diffusione a macchia d’olio. La creatrice della console più venduta di tutti i tempi, ad esempio, non è sopravvissuta a un tale fenomeno globale. Assurdo ma vero, il canto del cigno di Sony nel mercato portatile è stata la prestante e bellissima PS Vita.
Computer da gioco portatili come Steam Deck o Asus Rog Ally non sono stati un fallimento ma nemmeno un successo. L’idea di fondo non ha convinto come sperato i players, che non apprezzarono prestazioni di un PC gaming su un display da 7 pollici.

 

 

angry birds cover
Tra i più famosi giochi mobile, ecco i simpatici personaggi di Angry Birds

 

Nintendo non delude proprio mai

Nintendo ha giocato bene le sue carte nel mercato del portatile, di più non poteva fare. È rimasta aggrappata alla tavola da surf in cresta all’onda, e anche se uno dei due bracci era penzolante, con l’altro non avrebbe mai mollato. Con una lunga esperienza alle spalle non poteva rimanere fuori dall’ecosistema di Android e iOS. Lungimirante, capì il cambio di rotta e dopo due anni di progettazione nel 2016 lanciò il fenomeno di massa Pokémon Go. Un videogioco di realtà aumentata che stravolse il mobile gaming. Non è nuova a queste giocate. Guardate cosa ha realizzato nel 2023, Mario Bros. Il film sta per scavalcare Frozen 2 rischiando di diventare il re del cinema d’animazione con il record d’incassi.
Pensate anche alla Switch, la prima console ibrida, che ha dato un vigore all’azienda come non si vedeva dal 2006 con l’uscita della Wii. Un colpo di genio grazie al quale sono state piazzate sul mercato più di 120 milioni di unità, diventando così la terza console più venduta di sempre.

 

Come si presenta il futuro del mobile gaming?

Non ci sono dubbi, meraviglioso. Il fatturato continuerà a crescere anno dopo anno. Fattore chiave sono le nuove generazioni, quella alpha è la prediletta per le case sviluppatrici. Bambini che a momenti sono nati con uno smartphone in mano, con quali probabilità lasceranno il loro “giocattolo” preferito nell’adolescenza?
Non nascondiamo però che una parte della community più adulta è scontenta per gli ultimi titoli usciti. Li ritengono scontati, di bassa qualità e dal gameplay deludente. Potrebbero non avere tutti i torti, ma purtroppo, come spesso accade alle minoranze, le loro voci potrebbero non trovare ascolto. E per quanto discutibile possa essere, l’industria è consapevole che chi i giovani del domani avranno sicuramente uno smartphone.
Un altro punto a favore è la rivoluzione digitale ancora in corso, il progresso di tecnologie come AR e VR porteranno l’esperienza di gioco ad un livello superiore. Così come l’uscita di dispositivi con qualità grafiche sempre migliori e batterie dal rendimento sempre più prolungato. Inoltre, ultimamente stiamo assistendo alla proliferazione di smartphone appositi per il gaming.
Quindi no, noi di Sweech non ci schieriamo con la teoria secondo cui il mobile gaming ha già vissuto il suo massimo potenziale. Secondo cui è iniziata un’inversione di rotta che porterà alla decadenza del settore, così come dice lo youtuber Mrwhosetheboss.
A nostro avviso, l’apice per il mobile gaming è molto, molto lontano.

2 commenti su “Mobile gaming, fiore all’occhiello dell’industria videoludica moderna”

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