Sweech

Sweech-Logo
battle royale origini

Battle Royale: origini e sviluppi del genere più amato del momento

Da qualche anno, tra le piattaforme videoludiche di tutto il mondo spopola una nuova tipologia di videogioco: il Battle Royale. È una modalità estremamente coinvolgente e divertente che richiede tattica, strategia e, spesso, anche collaborazione. Tanto che ormai si sente quasi esclusivamente parlare di questa modalità di gioco. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo insieme quali sono le origini dei Battle Royale.

 

Cos’è un Battle Royale

La meccanica di questo tipo di competizioni multiplayer prevede che un numero variabile di giocatori venga lanciato/paracadutato nella mappa. Giocando individualmente o a squadre, i partecipanti si affrontano tra loro fino a quando solo uno (o solo una squadra) rimane in vita e vince la partita. Gli elementi fondamentali sono esplorazioni, combattimenti vari, ostacoli da evitare e altre difficoltà a seconda del videogioco scelto.

In sintesi, è un tutti contro tutti, un player vs player. L’unico obiettivo è sopravvivere. Rimanere l’ultimo guerriero o l’ultima squadra in vita.

 

Come si gioca a Battle Royale

 La “ricetta” base per un gioco Battle Royale è composta dai seguenti ingredienti. Una grande mappa che si restringe gradualmente. Un gruppo di giocatori connessi che inizia la partita con lo stesso equipaggiamento, in modo che nessuno sia avvantaggiato. Si aggiunge una manciata di armi/potenziamenti. Infine si gusta un crescendo di reciproca battaglia per la sopravvivenza e la vittoria.

Specifichiamo meglio.

La mappa di gioco, cioè il campo di battaglia, generalmente è vasta. Tanto da permettere la partecipazione ad ogni match di un gran numero di giocatori. Ogni giocatore o squadra dovrà esplorare la mappa alla ricerca di equipaggiamenti, armi, munizioni, kit medici e altri strumenti. Saranno utili per combattere e sopravvivere eliminando gli altri giocatori o squadre. Ad ogni match la posizione delle armi e degli oggetti cambia, rendendo così più dinamico ed imprevedibile il gioco.

Durante la partita la mappa si restringe progressivamente e viene colpita da avversità che danneggiano anche i giocatori. Ma possono evitarle raggiungendo la “zona sicura” entro un certo tempo. Questa è una zona della mappa in cui ogni giocatore o squadra è al sicuro. Ma, con il trascorrere del tempo di gioco, anche l’area sicura si riduce sempre più fino alla fine della partita. Questi restringimenti continui del campo costringono i giocatori, prima o poi, a fronteggiarsi e a eliminarsi. Inoltre, chi non raggiunge la zona sicura entro il tempo utile, rimanendone fuori, subisce danni ed è eliminato dalla partita.

Ebbene, il gioco non è solo una lotta contro gli altri giocatori, ma anche una corsa contro il tempo.

 

Le origini dei giochi Battle Royale

Il genere prende il nome dal film cult giapponese del 2000 Battle Royale, diretto da Kinji Fukasaku. Nel film, tratto dall’omonimo romanzo di Koushun Takami, pubblicato nel 1999, in un futuro distopico un gruppo di studenti viene relegato dal governo giapponese su un’isola deserta. I ragazzi sono costretti a combattersi reciprocamente, sino a quando l’unico superstite viene incoronato vincitore e può rimanere vivo. Mentre il perimetro dell’isola si restringe sempre più.

Nei videogiochi, i guerrieri hanno preso il posto di quegli studenti.

L’opera suscita enormi polemiche a livello mondiale. Ma la popolarità di Battle Royale spinge numerosi autori di vari media a prenderlo come spunto per le proprie produzioni. Dal cinema fino a manga ed anime.

I primi tentativi di trasportare il construct di Battle Royale in ambito videoludico sono fatti tramite visual novel giapponesi. Ma il genere Battle Royale deve le sue origini alle mod per giochi survival generici, come Minecraft e ARMA 2.

 

Una scena tratta da Battle Royale, il celeberrimo film di Fukasaku

 

Il primo gioco Battle Royale

Il successo dei film porta allo sviluppo di una mod per il popolare videogioco survival Minecraft. La mod, prima intitolata come il film, diventa poi nota come Survival Games. I giocatori, all’interno di una mappa, devono raccogliere equipaggiamenti e risorse utili per sopravvivere ed eliminarsi a vicenda. Tutto questo, fino a quando rimane un unico sopravvissuto nonché vincitore.

In un certo senso, quindi, Minecraft si può considerare il primo gioco Battle Royale grazie alla mod Survival Games.

Il concetto di questa modalità non è nuovo nel settore videoludico.

Infatti, da sempre gli sparatutto online hanno offerto modalità chiamate “Last Man Standing” in cui il vincitore è l’ultimo superstite. Ma si tratta quasi sempre di combattimenti fra pochi giocatori in mappe abbastanza piccole. Le origini dei Battle Royale così come li conosciamo oggi risiedono appunto in quella rivoluzionaria mod di Minecraft.

 

Il seguito: la diffusione mondiale grazie ai due colossi PUBG e Fortnite

Nel 2012 esce il film The Hunger Games, con una trama simile a quella del precedente Battle Royale. C’è un gruppo di ragazzi impegnati in una violenta lotta di sopravvivenza all’ultimo sangue. Il film riscuote un grande successo al botteghino, tanto da registrare tre sequel.

La modalità diventa rapidamente popolare su YouTube e, sempre nel 2012, viene rilasciata una mod per ARMA 2, chiamata DayZ.  Questa non prevede le risorse al centro della mappa, come nel film Hunger Games, ma sparse diffusamente per tutto l’ambiente di gioco. Tuttavia, a causa delle grandi dimensioni dell’area di gioco, lo scontro tra giocatori è infrequente e la mod presenta diversi bug.

La mod successiva sviluppata nel 2013, la PlayerUnknown, cambia alcuni elementi. Vuole porre al centro dell’attenzione gli scontri tra i giocatori. La partita si conclude con un vincitore finale.

In pratica, inizia sempre più a prendere forma ciò che oggi conosciamo come Battle Royale.

Questo genere di videogiochi ha la sua definitiva consacrazione mondiale tra il 2017 e il 2018. Infatti vengono pubblicati due titoli che riescono ad attirare decine di milioni di giocatori da tutto il mondo: PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUBG) e Fortnite.

Sull’onda del successo di PUBG e soprattutto di Fortnite, i giochi in stile Battle Royale conquistano i principali produttori di videogiochi. Tra questi, Electronic Arts, Activision e Ubisoft, mentre Epic Games decide investimenti milionari in montepremi per tornei vari.

In particolare, il titolo che si afferma maggiormente è Apex Legends. In un solo mese supera i 50 milioni di giocatori.

 

Se sei interessato a saperne di più sui tre pilastri portanti del genere Battle Royale ti invitiamo a leggere il nostro articolo Fortnite, Apex e PUBG, i leggendari sempreverdi.

 

I perché di tanta popolarità

Al pari degli Open World, ormai i Battle Royale si possono considerare il genere del momento. Il più popolare degli ultimi anni. Ma cosa regalano questi titoli per suscitare tanta attrazione? Principalmente è il loro innovativo impianto ludico che ha la capacità di far emergere sensazioni e desideri innati nelle persone.

Per prima, la corsa istintiva alla sopravvivenza.

Poi competitività e orgoglio, che si riflettono nella voglia di essere l’unico vincitore finale e quindi il più forte.

E ancora soddisfazione e appagamento nell’essere riusciti ad attuare le strategie e le scelte giuste per la vittoria.

 

Quale evoluzione per i giochi Battle Royale?

Cosa potrebbe riservarci il futuro nel mondo dei Battle Royale? Esaminiamo alcune potenziali aree di crescita.

 

Giochi Battle Royale in competizioni professionistiche

Ideare e realizzare competizioni professionistiche di Battle Royale, dotate di montepremi altamente remunerativi come per gli eSports. Sarà una leva che accrescerà la popolarità e la diffusione di questo genere.

 

Giochi Battle Royale per Dispositivi Mobili

I titoli Battle Royale possono essere giocati su qualsiasi piattaforma, dal PC alla console, fino ai dispositivi mobili. Pertanto, la possibilità di giocare e divertirsi anche in viaggio è un motivo favorente lo sviluppo di questi videogiochi.

 

Giochi Battle Royal e MMO

L’esigenza di nuove ambientazioni per i combattimenti di massa potrebbe generare più innovazioni nel campo degli MMO Battle Royale. Soprattutto ora che ai Battle Royale non bastano specificamente una mappa in continua riduzione e la ricetta dello sparatutto.

 

Giochi Battle Royal e Realtà Virtuale

L’elemento che certamente traccerà la rotta del videogioco negli anni futuri è la Realtà Virtuale (VR).

In questi ultimi anni, sono già stati rilasciati diversi Battle Royale basati su questa tecnologia. Questi giochi offrono ai partecipanti l’esperienza di immergersi completamente nelle dinamiche dei Battle Royale.

Questo mix di tecnologia potrebbe richiedere del tempo per essere perfezionato e raggiungere quel livello di gameplay a cui siamo abituati sulle classiche console di gioco.

Tuttavia, proseguendo in questa direzione, una volta che il gameplay sarà opportunamente adattato, il Battle Royale raggiungerà un’altra dimensione.

 

Conclusione

Perciò, una volta aggiornati con nuove tecnologie come la Realtà Virtuale, per i giochi Battle Royale sembra prospettarsi un futuro roseo. Sebbene relativamente giovane, dalle sue origini ad oggi il Battle Royale mantiene la sua popolarità senza dare segni di cedimento. In effetti, mentre la popolarità di molte tendenze di gioco è incostante nel corso degli anni, il Battle Royale potrebbe avere tutti gli attributi necessari per rimanere costantemente sulla cresta dell’onda. Sarà così?

Lascia il tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *